Suini all’aperto: tecniche di allevamento e qualità delle carni – Seminario del Goi Salcasa

Martedì 16 maggio 2023, ore 10:00 in modalità webinar

Seminario del Goi Salcasa – Martedì 16 maggio 2023, ore 10:00 in modalità webinar

ll Goi SALCASA promuove le filiere corte per la produzione di carni suine fresche da allevamenti all’aperto, attraverso attività di ricerca per il miglioramento della sostenibilità della produzione suinicola dai punti di vista etico (benessere animale), sociale (inclusione sociale), ambientale ed economico. Inoltre, è orientato alla riduzione dell’uso di antibiotici e alla tracciabilità dei suini e dei prodotti che ne derivano.

Il progetto risponde alla crescente richiesta da parte dei consumatori di alimenti derivanti da pratiche zootecniche a maggior contenuto di benessere animale e a minor impatto ambientale.

Durante il webinar verrà presentato lo stato dell’arte delle tecniche di allevamento del suino all’aperto dal punto di vista zootecnico, ambientale e della qualità dei prodotti.

Ricordiamo che Il progetto SALCASA – Filiera corta sostenibile dei salumi e delle carni derivanti da suini all’aperto è coordinato dal CRPA scpa ed è realizzato in collaborazione con: Borghi Tiziano Società Agricola, Podere Musiara di Benassi Filippo, Azienda Agricola Ca’ Lumaco di Ferri Emanuele, Ibridabrada srl, SWIVET RESEARCH sas di Mazzoni Claudio & C, Fondazione CRPA Studi Ricerche ETS, Dinamica scarl e SUIVET sas di Bortolamasi Simona & C.

PROGRAMMA

10:00 Registrazione dei partecipanti

10:15 Saluti di benvenuto e apertura dei lavori
Piero PASTORE TROSSELLO – Regione Emilia-Romagna

10:30 Interventi
Il Gruppo Operativo SALCASA
Paolo FERRARI – CRPA scpa

Allevamento suinicolo estensivo e sostenibilità
Paolo FERRARI – CRPA scpa

Biosicurezza negli allevamenti all’aperto
Annalisa SCOLLO – SUIVET sas

Qualità e tracciabilità della carne suina
Anna GARAVALDI – CRPA scpa

12:00 Dibattito

12:30 Chiusura del seminario

Partecipazione libera, previa registrazione (da effettuarsi entro le ore 12:00 di lunedì 15 aprile 2023).

In collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari di Reggio Emilia. Ai Veterinari partecipanti verranno rilasciati crediti del sistema SPC (Sviluppo Professionale Continuo) per i minuti di effettiva partecipazione.

In collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Reggio Emilia: l’evento attribuisce 0,313 CFP agli Agronomi e Forestali.

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Informazioni e segreteria:
Centro Ricerche Produzioni Animali scpa
Andrea Poluzzi
a.poluzzi@crpa.it, Tel. 0522 436999

Presentazioni

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Cambiamento climatico e produzione di granelle ad uso zootecnico: giornata dimostrativa del progetto SO-PPESO

Venerdì 25 maggio 2023 alle ore 10:00 a Castellucchio (MN)

Nell’ambito del progetto Suino pesante ma sostenibile – SO-PPESO, che mira a sviluppare e testare formulazioni mangimistiche destinate al suino pesante del circuito dei prosciutti DOP che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, di cui la Fondazione CRPA Studi Ricerche è partner, è in programma una giornata dimostrativa il 25 maggio prossimo, a partire dalle ore 10:00, presso Quadrifoglio Società Agricola Cooperativa a Castellucchio (MN).

La visita ai campi sperimentali di orzo e pisello proteico sarà condotta dai ricercatori e tecnici della Fondazione CRPA Studi e Ricerche.

Ricordiamo che il progetto SO-PPESO è cofinanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia ed è coordinato da COMAZOO, in collaborazione con Quadrifoglio Soc. Coop. Agricola, FCSR e CREA-ZA.

Partecipazione libera, previa registrazione.

Per maggiori informazioni sull’evento, si veda la locandina allegata.

Slegami – Comunicato stampa n. 2 – maggio 2023

Riconvertire o innovare?

Le migliori soluzioni per il benessere delle bovine nelle stalle fisse

Reggio Emilia, 3 maggio 2023 – Migliorare il benessere animale nelle stalle di vacche da latte a stabulazione fissa – che rappresentano ancora la maggior parte delle stalle italiane anche nelle regioni dove la bovinicoltura è più moderna – è un tema di grande attualità, affrontato dal Gruppo Operativo per l’Innovazione Slegami – Soluzioni innovative e sostenibili per migliorare il benessere animale nelle stalle fisse dell’area del Parmigiano Reggiano appena concluso. Finanziato dal Psr 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna, il progetto ha visto come capofila la Fondazione CRPA Studi Ricerche ETS di Reggio Emilia.

Uno dei principali risultati di Slegami è stata la verifica teorico-pratica della riconversione di stalle fisse in stalle a stabulazione libera con una stima dei costi di costruzione basata su valori a parametro espressi in €/vacca. Nel caso di riconversione in stalla a cuccette di alimentazione con accesso all’esterno il costo può variare da 6.450 €/vacca a 7.500 €/vacca rispettivamente con mungitura in sala e robotizzata (AMS), mentre nel caso di riconversione in stalla libera a cuccette questo costo varia da 9.500 €/vacca a 11.200 €/vacca rispettivamente con mungitura in sala e robotizzata.

Per le situazioni dove la riconversione della stalla non è sostenibile economicamente, Slegami ha valutato una serie di interventi strutturali, impiantistici e gestionali finalizzati a migliorare comunque il benessere delle bovine che rimangono in posta fissa. Si tratta, per esempio, di sistemi attacco-sgancio rapidi con possibilità di accesso all’esterno per alcune ore al giorno, robot autonomi a navigazione sensorizzata per avvicinare l’alimento e impianti di raffrescamento alternativi. Anche in questo caso sono stati calcolati i costi di ogni intervento.

I risultati di Slegami sono stati presentati nel corso del convegno Migliorare le stalle fisse o riconvertirle in stalle libere, una strada possibile? svoltosi il 28 aprile scorso nella sede del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano (che ha cofinanziato il progetto), durante il quale sono stati descritti tutti i possibili interventi, i loro costi d’investimento e/o gestione e la loro incidenza sulla redditività aziendale.


Slegami – Soluzioni innovative e sostenibili per migliorare il benessere animale nelle stalle fisse dell’area del Parmigiano Reggiano, finanziato dal Psr dell’Emilia-Romagna, ha visto come partner: Fondazione CRPA Studi Ricerche ETS (capofila), Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Medicina Veterinaria; Caseificio Sociale Cavola Soc. Coop Agricola; Latteria Sociale San Pier Damiani soc. agr. coop.; Società Agricola Delsante Elvezio e Saverio; Belli Marco; Azienda Agricola Garofani di Rodolfo e Orietta Società Agricola; Azienda Agricola Il Nuovo Capannone di Lugari Carlo; Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA SCpA; Dinamica Soc. Cons. a rl.

Questi gli obiettivi specifici del progetto Slegami:
• definire i principali modelli costruttivi (tipologie edilizie e stabulative) di stalle fisse esistenti nell’area del Parmigiano Reggiano con verifica del livello di benessere animale;
• definire le principali soluzioni innovative gestionali, strutturali e impiantistiche per migliorare il benessere animale nelle stalle fisse esistenti nell’area del Parmigiano Reggiano, verificandone la sostenibilità ambientale ed economica;
• definire dei progetti (disegni cad) di riconversione di modelli costruttivi di stalle fisse a stalle libere moderne con innovative soluzioni costruttive e impiantistiche relative al benessere animale e a basso impatto ambientale, verificandone la sostenibilità economica.

Contatto: a.gastaldo@crpa.it

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Migliorare le stalle fisse o riconvertirle in stalle libere, una strada possibile?

Convegno finale (disponibili le relazioni) – Venerdì 28 aprile 2023, ore 10:00 – Auditorium del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano (e in modalità webinar) – Via J. F. Kennedy, 18 – Reggio Emilia

Uno dei principali problemi da affrontare nell’area di produzione del Parmigiano Reggiano è la presenza di un numero considerevole di stalle a stabulazione fissa, ossia con le bovine legate. Il GOI SLEGAMI affronta questa criticità proponendo alcuni possibili interventi per migliorare le stalle fisse esistenti (per esempio, con sistemi attacco-sgancio rapidi e disponibilità di accesso all’esterno per alcune ore al giorno) oppure la loro riconversione in stalle libere, verificandone la fattibilità tecnica, economica ed ambientale.

Durante il convegno vengono riportati i principali risultati ottenuti con la descrizione dei possibili interventi, dei loro costi d’investimento e/o gestione e dell’incidenza sulla redditività aziendale. SLEGAMI è cofinanziato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.

Partner

Il progetto Slegami è coordinato dalla Fondazione CRPA Studi Ricerche ets, con il coinvolgimento di: Università di Milano – Dipartimento di Medicina Veterinaria, Caseificio Sociale Cavola sca, Latteria Sociale San Pier Damiani sac, Società Agricola Delsante Elvezio e Saverio, Belli Marco, Azienda Agricola Garofani di Rodolfo e Orietta sa, Azienda Agricola Il Nuovo Capannone di Lugari Carlo; CRPA scpa e Dinamica scarl.

Programma

10:00 Registrazione dei partecipanti

10:15 Saluti di benvenuto e apertura dei lavori
Simona CASELLI – Presidente CRPA scpa
Patrizia ALBERTI – Regione Emilia-Romagna

10:30 Interventi
La visione del Consorzio sul tema del benessere animale
Marco NOCETTI – Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano

Il GOI SLEGAMI e gli interventi per migliorare il benessere animale nelle stalle fisse esistenti
Alessandro GASTALDO – FCSR ets

Le possibili soluzioni per riconvertire le stalle fisse in stalle a stabulazione libera
Paolo ROSSI – CRPA scpa

Sostenibilità ambientale delle stalle al variare della tipologia di stabulazione
Stefano PIGNEDOLI – CRPA scpa

Incidenza sui costi di produzione degli interventi migliorativi e della riconversione
Alberto MENGHI – CRPA scpa

Conclusioni

Nicola BERTINELLI – Presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano

12:30 Dibattito

13:00 Chiusura del convegno

Partecipazione libera, previa registrazione (da effettuarsi entro le ore 12:00 di giovedì 27 aprile 2023).

In collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari di Reggio Emilia. Ai Veterinari partecipanti verranno rilasciati crediti del sistema SPC (Sviluppo Professionale Continuo) per i minuti di effettiva partecipazione.

In collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Reggio Emilia. L’evento attribuisce 0,375 CFP agli Agronomi e Forestali.

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Informazioni e segreteria:
Centro Ricerche Produzioni Animali scpa
Andrea Poluzzi
a.poluzzi@crpa.it, Tel. 0522 436999

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Interventi per migliorare le stalle fisse attraverso accesso all’esterno o riconversione in stalle a stabulazione libera

Scheda Informativa Riassuntiva SIR 2 – Marzo 2023

Le norme sul benessere animale e la potente pressione di associazioni animaliste e di consumatori contrarie a sistemi di stabulazione non rispettosi dell’animale hanno spinto l’intera filiera del formaggio DOP ad interessarsi a questa tematica e a risolvere le principali problematiche legate agli aspetti etici dell’allevamento. In questo contesto, l’elevata presenza di allevamenti con bovine da latte stabulate in posta fissa è sicuramente la criticità maggiore, essendo la tipologia di stabulazione più diffusa in Italia, anche in aree dove la bovinicoltura da latte è molto diffusa e moderna come Emilia Romagna e Lombardia.

Per individuare soluzioni innovative e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico per migliorare il benessere animale nelle stalle a stabulazione fissa, sia in quelle che possono essere trasformate in stalle libere, sia in quelle che non possono, è operativo il Gruppo per l’Innovazione SLEGAMI – Soluzioni innovative e sostenibili per migliorare il benessere animale nelle stalle fisse dell’area del Parmigiano Reggiano, che ha come scopo quello di ottenere una filiera produttiva con plus di qualità aggiuntive alla DOP, capaci di cogliere le richieste del consumatore attento all’eticità delle produzioni e alla sostenibilità che sottende ai prodotti alimentari che acquista.

All’interno delle attività di divulgazione di SLEGAMI sono stati realizzati due opuscoli: il primo, la Scheda Informativa Riassuntiva 1 – SIR1, pubblicato a febbraio 2023 è relativo agli interventi per migliorare le stalle fisse esistenti senza riconvertirle in libere.

Successivamente è stato pubblicato il secondo opuscolo, Scheda Informativa Riassuntiva 1 – SIR2, marzo 2023, relativo agli interventi per migliorare le stalle fisse con accesso all’esterno o riconversione in stalle a stabulazione libera.

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Goi Pork Monitor: 8 marzo 2023 convegno a Reggio Emilia

Nell’ambito del Goi Pork Monitor, “Analisi di gestione tecnico-economica delle imprese che compongono la filiera suinicola dell’Emilia-Romagna”, che mira a sviluppare strumenti innovativi per analizzare e monitorare tempestivamente la redditività delle diverse tipologie di imprese che, verticalmente, compongono le filiere suinicole dell’Emilia-Romagna e, al tempo stesso, di implementare un servizio innovativo di assistenza alla gestione (benchmarking) per le aziende suinicole orientato al calcolo del costo di produzione, il prossimo 8 marzo 2023, si terrà un convegno presso il Tecnopolo di Reggio Emilia (Piazzale Europa, 1).

I lavori del convegno, che saranno aperti e moderati da Guido Zama, Presidente dell’OI Gran Suino Italiano, vedranno Claudio Montanari, del CRPA scpa, presentare i risultati del progetto Pork Monitor.

Per informazioni e partecipazione, rivolgersi alla segreteria di OI Gran Suino Italiano:

Tel. 051 251866 – 253880
Email: amministrazione@gransuinoitaliano.it

Latte Digitale presentazione del libro sulla digitalizzazione dell’allevamento bovino da latte

Si terrà martedì 28 febbraio 2023, a partire dalle ore 10:00, presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Campus di Cremona (ex Monastero Santa Monica, Via Bissolati, 73 – Cremona) la presentazione del libro Un’esperienza lombarda per la digitalizzazione dell’allevamento bovino da latte.

L’evento è realizzato nell’ambito di Latte Digitale, progetto cofinanziato dal Psr della Regione Lombardia, che vede la partecipazione della Fondazione CRPA Studi Ricerche in qualità di partner: alla presentazione del libro prenderà parte Leo Bertozzi, Presidente della FCSR.

Per informazioni è possibile è possibile contattare la Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, che coordina l’evento.

GOI Slegami: interventi per migliorare le stalle fisse

Scheda Informativa Riassuntiva – SIR1 – Febbraio 2023

L’elevata presenza di allevamenti con bovine da latte stabulate in posta fissa è sicuramente una delle maggiori criticità nell’area di produzione del Parmigiano Reggiano. Il problema, in realtà, è nazionale, visto che la stabulazione fissa è il tipo di stalla maggiormente presente sull’intero territorio italiano. Risolvere questa criticità individuando soluzioni innovative e sostenibili per migliorare il benessere animale è stato uno dei principali obiettivi di «SLEGAMI – Soluzioni innovative e sostenibili per migliorare il benessere animale nelle stalle fisse dell’area del Parmigiano Reggiano».
In questo opuscolo vengono riportati i possibili interventi strutturali, impiantistici o gestionali finalizzati a migliorare il benessere delle bovine che rimangono in posta fissa nelle aziende che non hanno la possibilità di riconvertire la stalla fissa in libera.

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TWO IS BETTER – Comunicato stampa

Vitelli pre-svezzamento con la madre e in gruppo

Il possibile divieto nei prossimi anni di utilizzare i box individuali per la stabulazione dei vitelli costringerà gli allevatori di bovini da latte a impiegare soluzioni alternative. TWO IS BETTER vuole rispondere a questa esigenza, verificando la fattibilità tecnico-economica della stabulazione del vitello con la madre o con la balia, oppure in coppia e in gruppo con ricorso anche all’allattatrice automatica.

Anzola dell’Emilia, 7 febbraio 2023 – La pratica largamente diffusa negli allevamenti bovini da latte consiste nella separazione di vacche e vitelli subito dopo la nascita con stabulazione dei vitelli nelle prime settimane di vita in box individuali. L’attuale normativa vigente sul benessere dei vitelli (Direttiva 2008/119/CE) non richiede alcun contatto tra vacca e vitello, limitandosi a richiedere che i vitelli ricevano colostro bovino entro sei ore dalla nascita, e ammette questa tipologia di stabulazione fino alle 8 settimane di vita.

La Commissione europea, sulla “spinta” nel 2019 dell’iniziativa dei Cittadini Europei End the Cage Age (letteralmente “fine dell’era della gabbia”), ha annunciato la sua intenzione di presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 per eliminare l’utilizzo delle gabbie gradualmente nei prossimi anni fino al divieto totale entro il 2027. Per questo motivo ha commissionato all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA – European Food Safety Autority) un Parere scientifico sul benessere dei vitelli che fungesse da base scientifica per le future proposte legislative e in particolare sulla separazione precoce dalla madre.

Sulla base di queste esigenze è nato TWO IS BETTER – Vitelli pre-svezzamento con la madre e in gruppo, un progetto che ha come scopo quello di verificare la sostenibilità tecnico-economica della stabulazione con la madre e/o in gruppo per vitelli da latte nella fase pre-svezzamento per creare una nuova filiera di qualità basata su standard elevati di benessere animale (assenza di box individuali) richiesti da consumatori e opinione pubblica.

I principali obiettivi specifici di TWO IS BETTER sono i seguenti:

  • conoscere l’opinione di allevatori, veterinari e agronomi su alternative a stabulazione dei vitelli in box individuali;
  • conoscere le principali tipologie di stabulazione convenzionali e innovative per vitelli pre-svezzamento diffuse in Emilia-Romagna;
  • verificare fattibilità tecnico-economica di sistemi alternativi alla stabulazione in box individuali per vitelli pre-svezzamento con prove di campo (vitelli stabulati con la madre e/o in gruppo vs vitelli stabulati in box individuali);
  • verificare fattibilità tecnico-economica di altre soluzioni alternative, quali la stabulazione con la balia e altri vitelli e la stabulazione soltanto con altri vitelli e ricorso all’allattatrice automatica;
  • implementare il protocollo della filiera OLTREBIO con le migliori soluzioni alternative alla stabulazione in box individuali;
  • verificare gli sbocchi commerciali in Italia e all’estero di nuovi prodotti “vitelli friendly”.

Il progetto, finanziato dal Psr dell’Emilia-Romagna (operazione 16.2.01), vede la partecipazione di:

  • caseificio biologico, la Casearia di Sant’Anna Società Cooperativa Agricola di Anzola dell’Emilia (BO) in veste di promotore/capofila;
  • un ente di ricerca, la Fondazione CRPA Studi Ricerche ETS di Reggio Emilia, che entra nel progetto come consulente scientifico.

Per maggiori informazioni è possibile contattare Alessandro Gastaldo della Fondazione CRPA Studi Ricerche – ETS di Reggio Emilia, responsabile scientifico del progetto (cellulare: 345 9573083; email: a.gastaldo@fondazionecrpa.it).

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SALCASA – Newsletter n. 3

Filiera corta sostenibile dei salumi e delle carni derivanti da suini all’aperto

Il Gruppo Operativo per l’Innovazione SALCASA ha effettuato un viaggio di studio in Andalusia (Spagna) per la formazione degli allevatori suinicoli dell’Emilia-Romagna in materia di allevamento dei suini all’aperto e di valorizzazione delle carni che ne derivano.

L’allevamento estensivo dei suini con alimentazione a base di ghiande in pascoli arborati di querce (sistemazione fondiaria tipica andalusa, denominata Dehesa) è la realtà più importante in Europa di allevamento suinicolo all’aperto, sia per numero di suini allevati, sia per estensione delle superfici a pascolo utilizzate a questo scopo. Il viaggio è stato organizzato da Dinamica Soc. Cons. a r.l. con il supporto tecnico scientifico e logistico di CRPA e dell’Università di Cordoba; i partecipanti hanno visitato la sede dell’Università di Cordoba, tre aziende zootecniche, il Consorzio di tutela della Dop “Los Pedroches” e l’impianto di trasformazione della “Cooperativa Ganadera del Valle de los Pedroches COVAP”, a cui aderisce la maggior parte degli allevatori della provincia di Cordoba. COVAP è una cooperativa di primo grado, nata più di 60 anni fa da un gruppo di agricoltori per acquistare insieme materie prime per nutrire e allevare il proprio bestiame e che riunisce oggi circa 4.500 soci, con lo scopo di produrre e commercializzare prodotti di qualità, contribuendo allo sviluppo economico e sociale di queste terre e operando principalmente nelle industrie del latte, della carne e dei mangimi.

I partecipanti al viaggio sono partiti per la Spagna lunedì 7 novembre e sono rientrati venerdì 11 novembre 2022.

Il primo giorno di studio è stato dedicato alla visita del Dipartimento di Produzione Animale dell’Università di Cordoba, in cui il prof. Vicente Rodriguez e i suoi collaboratori hanno presentato il sistema di allevamento tradizionale del suino iberico e il sistema di certificazione e tracciabilità dei prodotti carnei che ne derivano. Nel pomeriggio sono stati visitati i laboratori e le strutture sperimentali dell’Università di Cordoba per la valorizzazione e il controllo dell’autenticità dei prodotti.

Nel corso della mattina del secondo giorno è stata visitata la sede del Consorzio della Dop “Los Pedroches”, dove il segretario generale Juan Luis Ortiz ha illustrato in dettaglio il disciplinare di produzione della Dop e la norma di qualità nazionale che regola il sistema di tracciabilità dei prosciutti e delle spalle stagionate di suino iberico; sono state inoltre presentate le statistiche nazionali aggiornate della produzione di suino iberico in base alle 4 diverse categorie commerciali. Nel pomeriggio si è proceduto con la visita dell’azienda agricola Moralejo, che ha un’estensione di circa 100 ha, interamente investita a pascolo arborato di querce (Dehesa); qui vengono allevati bovini da carne di razza Limousine e suini iberici al 100% della sottorazza Entrepelado. L’azienda è rappresentativa per dimensioni e orientamento produttivo dell’area della Dehesa della provincia di Cordoba.

Il terzo giorno è stato visitato l’impianto di trasformazione COVAP, che produce circa il 15% della produzione nazionale di salumi di suino iberico puro al 100%, alimentato solo con il pascolo a base di ghiande nella Dehesa durante la fase d’ingrasso. L’impianto di stagionatura ha una capienza di 800.000 pezzi. Nel pomeriggio sono state visitate le aziende agricole Mio 1898 e Dehesa Campo Alto. La prima gestisce in proprietà e in affitto circa 1.200 ettari di Dehesa. La maggior parte dei suini prodotti viene venduta ma in parte viene anche trasformata e venduta direttamente dall’azienda con la propria etichetta. L’azienda alleva suini iberici puri al 100%, di sottorazza Torbiscal, in pericolo di estinzione. Presso l’azienda Dehesa Campo Alto, il prof. Rodriguez ha presentato la stazione sperimentale dell’Università di Cordoba per il rilevamento e il monitoraggio dei gas a effetto serra.

Durante il viaggio di studio i partecipanti hanno avuto la possibilità di interloquire con il personale dell’Università di Cordoba, del Consorzio “Los Pedroches”, di COVAP e di tre aziende agricole ponendo domande e discutendo una serie di temi riguardanti soprattutto la volatilità dei prezzi degli input produttivi, la crisi idrica estiva, la gestione dei suini in allevamento e le fasi successive di macellazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Particolare interesse ha avuto il tema della conservazione della Dehesa come patrimonio storico e naturalistico nonché di protezione dalla desertificazione in relazione alla sua sostenibilità economica.

Per maggiori informazioni è possibile contattare Paolo Ferrari (p.ferrari@crpa.it).

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I risultati del progetto LESS

Opuscolo finale – Dicembre 2022

Finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia con il contributo del FEASR, l’Operazione 1.2.01 Progetti dimostrativi e azioni di informazione “Produzioni zootecniche lombarde a basse emissioni, eco compatibili e resilienti” vede come capofila PROMOCOOP Lombardia. Tra le misure, l’Operazione 1.2.01 ” Low EmiSSion farming” ha avuto l’obiettivo di diffondere l’innovazione sulla possibile riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) e di ammoniaca provenienti dal settore
agricolo lombardo, con particolare riferimento all’allevamento delle bovine da latte e dei suini.
Less ha voluto sensibilizzare sul tema della compatibilità ambientale dell’allevamento e favorire un’applicazione di tecniche produttive per limitarne l’impatto sull’ambiente.
Hanno collaborato allo svolgimento di ”Low EmiSSion farming” Comazoo, Fondazione CRPA Studi Ricerche, l’Azienda Agricola Barozzi Giuseppe e Davide e la Società Agricola Canobbio.

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Efficienza ambientale dell’azienda da latte

Newsletter n. 5 – dicembre 2022

L’emissione di gas climalteranti per la produzione del latte è riconducibile principalmente alla produzione di alimenti per il bestiame, sia aziendali che acquistati, e alle emissioni enteriche che sono fortemente influenzate dalla composizione della dieta. A queste si aggiungono i gas (N2O e CH4) che si generano dalle deiezioni: in stalla, nello stoccaggio e nell’uso agronomico dei reflui.

Grazie al metodo di analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA), è possibile valutare ed interpretare gli impatti ambientali del latte vaccino calcolando l’impronta del carbonio (Carbon Footprint – CF) dato dalla somma delle emissioni di gas serra espressa in kg CO2 equivalenti per Kg di latte standard prodotto FPCM (grasso = 4%, proteina = 3,3%) attribuibili alla produzione di un prodotto.

Nell’ambito del progetto Ecosost Farm, che si ponecome obiettivo strategico il trasferimento delle best practices legate allo sviluppo sostenibile dell’aziende agro-zootecniche, è stata valutata, l’impronta carbonica del latte bovino alla stalla dell’azienda agricola Valsecchi Carlo a Comazzo (LO) che collabora al progetto.

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Alti standard per il benessere dei suini da ingrasso

Su Suinicoltura 11/2022 un articolo sul progetto Parsutt

Nell’ambito del progetto Parsutt -PARma ham high SUsTainability sTandard, coordinato dal Crpa è stata svolta un’approfondita analisi dei principali standard internazionali con requisiti di welfare animale superiori ai minimi di legge.

L’articolo è disponibile a questo link https://suinicoltura.edagricole.it/salute-e-benessere/alti-standard-per-il-benessere-dei-suini-da-ingrasso/

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Produzioni zootecniche lombarde a basse emissioni, eco compatibili e resilienti

Lo dimostrano i risultati del progetto “Low Emission Farming”, appena concluso e finanziato grazie al PSR 2014 – 2020 di Regione Lombardia

Produzioni zootecniche a basse emissioni, ecocompatibili e resilienti grazie all’innovazione e a strategie sostenibili. Lo dimostrano i risultati ottenuti con il progetto Low Emission Farming”, che si è appena concluso, dopo due anni di attività, da cui è appunto emerso che strategie mirate negli allevamenti e specifiche strategie alimentari possono migliorare l’impatto ambientale nel settore agricolo.


Si tratta di un progetto cofinanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) nell’ambito dell’Operazione 1.2.01 “Progetti dimostrativi e azioni di informazione” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia, coordinato da Promocoop Lombardia (società di servizio di Confcooperative Lombardia), che ha visto coinvolta la Fondazione CRPA Studi Ricerche di Reggio Emilia come partner e si è avvalso della collaborazione di Comazoo, cooperativa leader nel settore della mangimistica italiana, dell’azienda Canobbio Farm e dell’azienda agricola Barozzi.


“Il progetto Less ha dimostrato come la zootecnia lombarda può raggiungere obiettivi di compatibilità ambientale in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera di gas serra ed ammoniaca e di nitrati nelle acque attraverso tecniche mature, alla portata di tutti e con investimenti molto modesti. La professionalità degli allevatori viene premiata anche quando applicata all’ambiente, senza che vi siano perdite produttive o penalizzazioni a carico della qualità di carne e latte”, commentano i diversi partner coinvolti nel progetto.


Entrando nei dettagli, obiettivo del progetto è stata la diffusione dell’informazione e dell’innovazione disponibili riguardo la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) e di ammoniaca provenienti dal settore agricolo lombardo, con particolare riferimento all’allevamento delle bovine da latte e dei suini.


Grazie al progetto, si è riusciti a verificare e confermare, attraverso simulazioni, l’efficacia derivante dall’applicazione di strategie di mitigazioni nell’allevamento di bovine da latte nel ridurre l’impronta carbonica del latte. E si è dimostrato che opportune strategie alimentari, orientate a ridurre il contenuto di proteina grezza e soprattutto a migliorare l’efficienza d’uso dell’azoto della razione, sono in grado di ridurre l’escrezione azotata dell’allevamento suinicolo.


Gli allevamenti di bovine da latte
I risultati hanno messo in evidenza che interventi realmente alla portata dell’azienda con minimo investimento in servizi e mezzi tecnici, riguardanti solo l’alimentazione e la fertilizzazione, sono in grado di ridurre del 27% le emissioni di gas a effetto serra legate alla produzione di latte.


Come si è arrivati a questo dato? L’impronta carbonica del latte bovino alla stalla è stata calcolata e quindi rivalutata sulla base di una simulazione che ha preso in considerazione una serie di strategie di mitigazione applicate nel processo che va dalla produzione dei foraggi sino a quella del latte. Nel dettaglio: l’adozione della semina su sodo per tutta la superficie foraggera (il mais da insilato in secondo raccolto); la migliore gestione ed efficienza ai fini fertilizzanti degli effluenti zootecnici (< uso di concimi di sintesi); l’aumento nella razione ENL e Proteina prodotte in azienda e/o nel circuito cooperativo (uso di soia nazionale e di granelle autoprodotte).


Gli allevamenti di suini
Negli allevamenti suini è stato possibile dimostrare che, adottando opportune strategie alimentari, a parità di produttività e qualità delle carni, è possibile raggiungere una resa di azoto dietetico del 30%, che si riflette in una riduzione della superficie necessaria allo spandimento dei reflui, in ottemperanza alla normativa di applicazione della Direttiva Nitrati.


Per l’allevamento suinicolo si è puntato sulla riduzione delle escrezioni azotate alla fonte come elemento di contenimento del rischio di inquinamento da nitrati per le acque e le emissioni in atmosfera di ammoniaca. Presso l’allevamento che ha collaborato al progetto, sono stati svolti due cicli di allevamento da ingrasso del suino pesante utilizzando diete ad alta efficienza azotata: una alimentazione per fasi che ha impiegato 3 mangimi al 14, 13 e 12% di proteina grezza, rispettando il livello minimo previsto dal disciplinare di produzione per la materia prima del Prosciutto di Parma.


La razione è stata integrata con 6 amminoacidi di sintesi (lisina, metionina e cisteina, valina, treonina, triptofano) utilizzando i valori suggeriti dalla letteratura scientifica e forniti da ricerche svolte in precedenza dal gruppo di lavoro di LESS.

Per maggiori informazioni: https://www.fondazionecrpa.it/prodotto/less/

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Presentati i risultati del progetto “EcoSost Farm”

Cofinanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) nell’ambito dell’Operazione 1.2.01 “Progetti dimostrativi e azioni di informazione” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia, il progetto “EcoSost Farm” EcoSost Farm si poneva come obiettivo il trasferimento delle best practices legate allo sviluppo sostenibile delle aziende agro-zootecniche da latte, anche situate in aree protette.

Il 6 dicembre 2022, nel campus ex-convento Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona, in occasione del convegno conclusivo, sono stati presentati i risultati del Progetto “EcoSost Farm – Dimostrazione e informazione di indici di efficienza e qualità delle produzioni aziendali per migliorare la redditività delle stalle da latte nell’ottica dello sviluppo sostenibile”.


Il comparto agro-zootecnico da latte è sempre più esposto alle oscillazioni di mercato imputabili al costo delle materie prime, dei mangimi ed all’andamento del prezzo del latte. Inoltre l’opinione pubblica è sempre meno incline all’attuale modello di allevamento percepito come poco rispettoso del benessere animale e identificato come il responsabile dell’inquinamento di suolo, acqua e aria. Escludendo gli aspetti legati al libero mercato, difficilmente condizionabili, l’imprenditore agricolo, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, deve attuare interventi finalizzati a massimizzare l’utile netto e al contempo rispettosi degli animali allevati e dell’ambiente, soprattutto nelle realtà che svolgono attività in aree con vincoli ambientali.


Attraverso un articolato piano di divulgazione ed informazione svolto presso l’azienda Valsecchi Carlo (Comazzo, LO), situata all’interno del Parco Regionale Adda Sud, il progetto “EcoSost Farm” ha attuato un monitoraggio puntuale e continuativo dei principali fattori utili a caratterizzare il benessere animale, l’efficienza alimentare nonché l’impatto e la sostenibilità ambientale.


Nell’ambito del progetto sono stati valutati gli indici di efficienza alimentare (Feed efficiency, Net energy efficiency), gli indici tecnico-economici (Income over feed costs, Income equals feed costs) e 5 indici aggregati (efficienza economica, efficienza energetica, punto di pareggio, rapporto tra il prezzo del latte e costo alimenti, potere d’acquisto degli alimenti). L’uso di questi indici consente di classificare le aziende a livello aziendale o territoriale e permette di dare target di riferimento per quanto riguarda la gestione tecnica e di individuare dei punti critici su cui intervenire per migliorare il livello di efficienza delle aziende o dell’intera area analizzata.


Mediante il metodo IBA (Indice di Benessere dell’Allevamento), è stato valutato il livello di benessere animale nell’azienda Valsecchi. Questo sistema di valutazione consente di identificare in maniera precisa i punti deboli di un’azienda, permettendo al titolare di fare interventi mirati di adeguamento, al fine di migliorare il benessere dei propri animali e la redditività della propria azienda.

Inoltre presso l’azienda, grazie al metodo di analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA), è stato possibile valutare ed interpretare gli impatti ambientali del latte vaccino calcolando l’impronta del carbonio (Carbon Footprint – CF) dato dalla somma delle emissioni di gas serra espressa in kg CO2 equivalenti per Kg di latte standard prodotto FPCM (grasso = 4%, proteina = 3,3%) attribuibili alla produzione di un prodotto.


La giornata ha visto coinvolti diversi attori della filiera, dalle associazioni di categoria, a formularisti e nutrizionisti dell’industria mangimistica ed integratoristica, veterinari, allevatori e consorzi di tutela. È apparso chiaro dalla discussione che i temi proposti in EcoSost Farm e legati al monitoraggio dell’efficienza tecnico-economica, dell’impatto ambientale degli allevamenti nonché del benessere animale, rappresentano una chiave importante per rendere l’intero settore lattiero-caseario resiliente alle diverse condizioni ambientali e di mercato, sempre più mutevoli negli ultimi anni.


Il progetto “EcoSost Farm”, coordinato dal Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti – DiANA dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (capofila), ha visto coinvolti la Fondazione CRPA Studi Ricerche di Reggio Emilia e il Parco Regionale dell’Adda Sud come partner e si è avvalso della collaborazione dell’Azienda Valsecchi Carlo.

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EcoSost Farm – Opuscolo finale con i risultati del progetto

EcoSost Farm è stato finalizzato al trasferimento di best practices e analisi di benchmarking legate allo sviluppo sostenibile delle aziende agro-zootecniche da latte, situate anche in aree protette come il Parco Regionale dell’Adda Sud. Il progetto ha attuato un monitoraggio puntuale e continuativo dei principali fattori utili a caratterizzare il benessere degli animali, la sostenibilità ambientale e l’efficienza tecnico-economica, attraverso la valutazione di differenti indici, alcuni dei quali legati ad aspetti nutrizionali delle bovine e alla valutazione qualitativa dei foraggi prodotti in azienda.

In questo opuscolo sono presentati gli indicatori utilizzati nel progetto e i risultati ottenuti in azienda.

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Indicatori di performance per la gestione alimentare

Nel videoscribing sono spiegati i principali indicatori di performance per la gestione alimentare dell’allevamento bovino da latte.

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Ridurre l’impronta carbonica delle produzioni del latte

Newsletter n. 6 – Dicembre 2022

Il 22 novembre scorso si è svolta presso l’azienda Canobbio Farm a Leno (BS) la quarta e ultima giornata dimostrativa del progetto Low EmiSSion farming, realizzato da Promocoop Lombardia e Fondazione CRPA Studi Ricerche finalizzato a diffondere l’innovazione sulla possibile riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) e di ammoniaca provenienti dal settore agricolo lombardo, con particolare riferimento all’allevamento delle bovine da latte e dei suini.

Nell’incontro sono stati illustrati i risultati di una simulazione relativa all’adozione di strategie di mitigazione nell’allevamento di bovine dell’azienda Canobbio, nell’ottica di ridurre l’impronta carbonica delle produzioni del latte.

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Mais_100, convegno sulla valorizzazione dei residui colturali del mais

Il 2 dicembre a Cremona

“I residui di coltivazione del mais da granella: le opportunita’ di valorizzazione” è il titolo del convegno finale del progetto Mais_100, in programma venerdì 2 dicembre alle ore 14 presso l’Area eventi del Pad. 2, nel corso delle Fiere Zootecniche di Cremona.

Tra i relatori, la ricercatrice del CRPA Mariangela Soldano, che parlerà della “Qualità dei residui recuperati ai fini nutrizionali ed energetici”.

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Il progetto Porcastro  4th Annual Meeting of the EVCBMAW

La Dott.ssa Gaia Pesenti Rossi ha partecipato al 4th Annual Meeting of the European Veterinary Congress of Behavioural Medicine and Animal Welfare – EVCBMAW, tenutosi a Palma di Maiorca (Spagna) dal 28 Settembre al 1 Ottobre 2022, con una presentazione orale dal titolo “Piglets behavioural responses to surgical castration under inhalation anaesthesia: preliminary results”. La presentazione ha illustrato i risultati del Progetto Porcastro in merito alla castrazione chirurgica dei suinetti con differenti protocolli per il controllo del dolore

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Il progetto Porcastro al 73° congresso annuale EAAP

In occasione del 73° congresso annuale EAAP – European Federation of Animal Science, tenutosi a Porto (PT) dal 5 al 9 Settembre 2022, sono stati presentati i lavori “Immunocastration in heavy pig production: growth performance and carcass characteristics” e “Effect of immunocastration on body lesions in heavy pigs: preliminary results”.

I due poster hanno illustrato i risultati circa l’uso dell’immunocastrazione nel contesto dell’allevamento del suino pesante, che rientrano nel Progetto Porcastro.

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EcoSost Farm – Seminario su sviluppo sostenibile delle aziende agro-zootecniche da latte

Martedì 6 dicembre a Cremona

Il comparto agro-zootecnico da latte è sempre più esposto alle oscillazioni di mercato imputabili al costo delle materie prime, dei mangimi ed all’andamento del prezzo del latte. Inoltre, l’opinione pubblica è sempre meno incline all’attuale modello di allevamento percepito come poco rispettoso del benessere animale e identificato come il responsabile dell’inquinamento di suolo, acqua e aria.

Escludendo gli aspetti legati al libero mercato, difficilmente condizionabili, l’imprenditore agricolo, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, deve attuare interventi finalizzati a massimizzare l’utile netto e, al contempo, rispettosi degli animali allevati e dell’ambiente, soprattutto nelle realtà che svolgono attività in aree con vincoli ambientali.

Il Progetto “EcoSost Farm”, ha attuato un monitoraggio puntuale e continuativo dei principali fattori utili a caratterizzare il benessere degli animali, la sostenibilità ambientale e l’efficienza economica.

Per presentare i risultati finali ottenuti nei due anni di attività, è stato organizzato per martedì 6 dicembre alle ore 10, presso il Campus di Cremona c/o ex convento Santa Monica in via Bissolati 74 il seminario dal titolo “Sviluppo sostenibile delle aziende agro-zootecniche da latte”.

La partecipazione è gratuita previa registrazione.

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Formulazione di razioni a basso impatto ambientale a confronto

Newsletter n. 5 – Novembre 2022

Il 6 ottobre scorso si è svolta la terza giornata dimostrativa del progetto Low EmiSSion farming, realizzato da Promocoop Lombardia e Fondazione CRPA Studi Ricerche finalizzato a diffondere l’innovazione sulla possibile riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) e di ammoniaca provenienti dal settore agricolo lombardo, con particolare riferimento all’allevamento delle bovine da latte e dei suini.

Nell’allevamento suinicolo i fattori che influenzano l’escrezione di N sono principalmente: il tenore proteico della dieta, il peso vivo degli animali in uscita e la resa dell’azoto. Ridurre il tenore proteico della dieta sembra la via più facile per ridurre l’escrezione dell’azoto, questo però non deve andare a scapito delle prestazioni produttive.

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Progetto AutoFeed – Quale futuro per i sistemi automatici di alimentazione?

Convegno finale il 2 dicembre a Cremona

In occasione delle  Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona si svolgerà il 2 dicembre il convegno “Sistemi automatici di alimentazione nell’allevamento bovino: quali prospettive? Il progetto AutoFeed indica il possibile futuro di una tecnica sempre più affine alle esigenze degli animali allevati”.

Nel corso dell’iniziativa verranno presentati i risultati del progetto “AutoFeed – Automazione dell’alimentazione per gli allevamenti bovini della Lombardia”.

Tra i relatori Paolo Rossi e Ambra Motta, ricercatori del CRPA.

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LESS – Allevamenti agrozootecnici più sostenibili con le buone pratiche

Giornata dimostrativa il 22 novembre a Leno (BS)

Si svolgerà il 22 novembre a Leno in provincia di Brescia una giornata dimostrativa del progetto Low EmiSSion farming, che intende sensibilizzare sul tema della compatibilità ambientale e favorire l’applicazione di tecniche produttive per limitare l’impatto sull’ambiente del settore agricolo lombardo.

La giornata sarà l’occasione per illustrare le tecniche di riduzione delle emissioni efficaci ed efficienti lungo tutto il ciclo di produzione in un’ottica di sostenibilità sia entro l’azienda agro-zootecnica di bovini da latte che sul territorio.

Programma

10:15 Registrazione dei partecipanti

10:30 Saluti di benvenuto e presentazione dell’azienda Società Agricola Canobbio

Giulia ZARRO – Promocoop Lombardia
Mauro CANOBBIO – Società Agricola Canobbio

10:45 Interventi

Buone pratiche per ridurre le emissioni di GHG e ammoniaca nelle aziende agrozootecniche
Maria Teresa PACCHIOLI – CRPA SCPA

Tecniche irrigue innovative del mais per la sostenibilità degli allevamenti zootecnici
Fabrizio RUOZZI – FCSR – ETS

Adozione aziendale di tecniche gestionali sostenibili
Luca CANOBBIO – Società Agricola Canobbio

11:30 Discussione con i partecipanti

La chiusura dei lavori è prevista per le 12:30.

Partecipazione libera, previa registrazione (entro le ore 13:00 di lunedì 21 novembre 2022).

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Recupero e gestione di alternative alimentari

Newsletter n. 4 – ottobre 2022

In occasione della seconda giornata dimostrativa del progetto EcoSost Farm che si è tenuta il giorno 7 settembre 2022 presso la sede del Parco Regionale dell’Adda Sud, oltre alla presentazione dei 16 indicatori di efficienza tecnico ed economica, è stato affrontato il tema dell’opportunità di impiego dei sottoprodotti agroindustriali come alternativa alimentare per le bovine da latte. I sottoprodotti infatti sono una risorsa estremamente importante…

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EcoSost Farm – Best practice negli allevamenti da latte

Video con la sintesi degli obiettivi e dei risultati attesi del progetto

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SALCASA – Filiera corta sostenibile dei salumi e delle carni derivanti da suini all’aperto

Il Gruppo Operativo per l’Innovazione SALCASA – Filiera corta sostenibile dei salumi e delle carni derivanti da suini all’aperto ha portato a termine una buona parte delle attività previste

Tra le attività svolte nel corso del progetto è stata condotta, con la collaborazione dei Servizi Veterinari regionali dell’Emilia-Romagna, un’analisi dei fabbisogni d’innovazione degli allevatori di suini all’aperto.

L’indagine ha evidenziato che l’allevamento suinicolo all’aperto in Emilia-Romagna interessa realtà di piccole dimensioni, ubicate prevalentemente nell’area montana. Nella maggior parte dei casi, l’attività di allevamento risulta connessa a quella di commercializzazione dei prodotti trasformati in azienda o da terzi, a conferma del fatto che, al momento, esso sembra intercettare una specifica richiesta di mercato, che possiamo definire come “nicchia” o segmento commerciale e riferirla a una tipologia di consumatore che ricerca prodotti con un valore aggiunto di tipo “etico” e qualitativo.

Leggi di più nella newsletter n. 2

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Progetto PORCASTRO: Opuscolo n. 4

La sostenibilità economica dei sistemi alternativi alla castrazione senza anestesia e analgesia è l’argomento trattato nel quarto opuscolo del progetto

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Progetto PORCASTRO: Opuscolo n. 3

Nel terzo opuscolo vengono valutati i protocolli per il controllo del dolore al fine di migliorare il benessere dei suinetti dopo la castrazione chirurgica

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Low EmiSSion farming, migliorare la redditività degli allevamenti zootecnici nell’ottica di uno sviluppo sostenibile

Convegno finale il 21 ottobre a Montichiari (BS)

Il progetto Low EmiSSion farming, realizzato con il contributo della Regione Lombardia (FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020), è giunto al termine.

Il progetto si poneva come obiettivo la diffusione dell’informazione e dell’innovazione disponibili riguardo la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) e di ammoniaca provenienti dal settore agricolo lombardo, con particolare riferimento all’allevamento delle bovine da latte e dei suini.

L’incontro sarà l’occasione per presentare i risultati ottenuti nei due anni di attività.

Programma

15:15 Registrazione dei partecipanti

15:30 Saluti di benvenuto e apertura del convegno

Cecilia BALLETTA – Promocoop Lombardia

15:45 Interventi

Formulazione di diete ad alta efficienza azotata in suinicoltura

Sujen SANTINI – Comazoo

Introduzione di buone pratiche per ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti di bovine da latte

Maria Teresa PACCHIOLI – CRPA SCPA

16:15 Discussione con i partecipanti

La chiusura dei lavori è prevista per le 16:30

Partecipazione libera, previa registrazione entro le ore 13:00 del 20 ottobre.

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Indici di efficienza alimentare: elementi chiave per lo sviluppo sostenibile delle stalle

Newsletter n. 3 – Ottobre 2022

Si è svolta il giorno 7 settembre 2022 la seconda giornata dimostrativa del progetto EcoSost Farm, finalizzato a trasferire le best practices legate allo sviluppo sostenibile delle aziende agro-zootecniche da latte, anche situate in aree protette.

Durante l’incontro che si è tenuto presso la sede del Parco Regionale dell’Adda Sud, sono stati presentati i risultati relativi ad uno studio che ha coinvolto 90 stalle italiane, situate in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna, nelle quali sono stati calcolati 16 diversi indicatori di efficienza tecnico-nutrizionale ed economica.

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Ethical Cheese – Webinar convegno finale

Durante il convegno sono illustrati i principali risultati ottenuti e relativi a standard internazionali sul benessere animale, requisiti del protocollo Ethical Cheese, criticità e interventi migliorativi nelle Aziende Pilota, costi d’investimento e gestione degli interventi, incidenza sui costi di produzione e possibile iter di certificazione.
L’evento è stato anche l’occasione per presentare alcune caratteristiche del protocollo Ethical Cheese presenti nelle Aziende Pilota.

Progetto PORCASTRO – Comunicato stampa n. 2

Milano, 29 settembre 2022 – Dopo trentasei mesi di intense attività, chiude positivamente il progetto Verifiche sperimentali su sistemi alternativi alla castrazione senza anestesia e analgesia nell’allevamento suino per il miglioramento del benessere (PorCastro), il cui obiettivo è stato quello di migliorare il benessere dei suini allevati mediante la verifica in campo di tecniche alternative alla castrazione chirurgica, oggi praticata senza anestesia e/o analgesia. L’ultima attività del progetto è stata la presentazione delle attività e dei risultati che si tenuta il 23 settembre 2022.


Attraverso le numerose e diversificate attività di divulgazione è stato possibile diffondere i risultati di PorCastro a un vasto numero di imprese agro-zootecniche e di addetti ai lavori (tecnici e veterinari, ricercatori universitari, associazioni di allevatori, organizzazioni agricole, responsabili di servizi di sviluppo agricolo o di altri servizi tecnici pubblici).


Nel sito web del progetto (https://www.fondazionecrpa.it/prodotto/porcastro/) sono disponibili e scaricabili gratuitamente i prodotti divulgativi relativi alle attività e ai risultati del progetto PorCastro: le newsletter, gli articoli divulgativi e scientifici, gli opuscoli, i video realizzati e la presentazione finale del 23 settembre 2022 (registrazione video dell’evento).

Per informazioni: porcastro@unimi.it

Si chiude il progetto Ethical Cheese: i risultati di trenta mesi di attività

Leggi il comunicato stampa

Ethical Cheese – Valorizzazione commerciale del Parmigiano Reggiano basata sulla diversificazione produttiva e certificazioni aggiuntive alla DOP: biologico e benessere animale.

Reggio Emilia, 26 settembre 2022 – Dopo trenta mesi di intense attività, si chiude positivamente l’esperienza di Ethical Cheese – Valorizzazione commerciale del Parmigiano Reggiano basata sulla diversificazione produttiva e certificazioni aggiuntive alla DOP: biologico e benessere animale, il cui scopo è stato quello di organizzare una filiera produttiva del Parmigiano Reggiano con plus di qualità aggiuntivi alla DOP, capaci di cogliere le richieste del consumatore attento all’eticità e alla sostenibilità delle produzioni.

Iniziato nel settembre 2019, il progetto ha posto l’accento sulla valorizzazione commerciale di standard più elevati di benessere animale e ridotto uso di farmaci applicati al Parmigiano Reggiano DOP, attraverso l’organizzazione di una filiera corta, molto specializzata e rivolta alla commercializzazione sul mercato domestico e all’estero, verso Paesi particolarmente sensibili a queste tematiche etiche.

Il primo risultato ottenuto è stato la verifica di quali disciplinari commerciali internazionali basati su protocolli con alti standard di benessere animale possono essere applicati alla realtà del Parmigiano Reggiano, facendo un’attenta analisi di aspetti tecnici ed economici. Conoscere le principali criticità rispetto a un disciplinare con alti standard di benessere animale e il costo (investimento e gestione) dei possibili interventi per risolverle è fondamentale per capire quanto l’adesione a un’iniziativa di questo tipo possa incidere positivamente o negativamente sulla redditività aziendale. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello che attraverso il progetto è stato possibile capire quanto un protocollo come questo possa “pesare” sull’ambiente. Ethical Cheese, infatti, ha permesso anche di verificare la possibilità di migliorare la produzione foraggera e l’utilizzo razionale del pascolamento nelle aziende da latte, con lo scopo di diminuire il ricorso ad alimenti provenienti da fuori azienda e la corretta ed efficace valorizzazione dei reflui zootecnici ai fini ammendanti e nutritivi nelle aziende.

In particolare, l’analisi tecnica, economica e ambientale relativa agli interventi migliorativi per adeguarsi al protocollo con standard di benessere animale superiori ai minimi di legge ha permesso di valutare se l’adesione da parte di allevatori e trasformatori a questi standard possa essere sostenibile da ogni punto di vista. Per esempio, dal punto di vista economico è emerso, con tutta evidenza, che gli interventi finalizzati al miglioramento del benessere animale permettono di ridurre le spese di farmaci e di veterinario negli allevamenti coinvolti in Ethical Cheese e che la creazione di una filiera con alti standard di benessere animale può favorire una migliore remunerazione del prodotto all’origine, data dalla possibilità di un posizionamento “premium” grazie ai plus intrinseci e contenuti di valore etico facilmente comunicabili.

Un aspetto fondamentale da considerare è il possibile maggior prezzo di vendita del formaggio con alti standard qualitativi rispetto a quello tradizionale, ipotizzabile per il fatto che il consumatore finale risponda positivamente alla proposta di prodotti con elevato contenuto di benessere animale e di sostenibilità ambientale; in altre parole, si può pensare ad un benefico effetto a cascata, che dal maggior prezzo di vendita del formaggio “etico” risale fino alla produzione primaria, con maggiore prezzo di vendita del latte “benessere”, all’interno di accordi di filiera che prevedano specifici capitolati di fornitura. Peraltro, non è azzardato prevedere un aumento della domanda di questi prodotti da parte della distribuzione estera, soprattutto in quei paesi particolarmente sensibili, per cultura e tradizione, alle tematiche del benessere animale, anche perché il protocollo del caseificio Montanari & Gruzza, capofila del progetto, è strettamente legato al disciplinare inglese Red Tractor.

Infine, attraverso le attività di divulgazione è stato possibile diffondere i risultati di Ethical Cheese, non solo al caseificio e agli allevatori coinvolti, ma anche a un vasto numero di imprese agro-zootecniche e di addetti ai lavori (tecnici e veterinari, ricercatori universitari, associazioni di allevatori, organizzazioni agricole, responsabili di servizi di sviluppo agricolo o di altri servizi tecnici pubblici).

Nei siti web di Montanari & Gruzza e della Fondazione CRPA Studi Ricerche – ETS sono disponibili e scaricabili i prodotti divulgativi relativi alle attività e ai risultati del progetto Ethical Cheese: le quattro newsletter, gli articoli divulgativi, l’opuscolo sul protocollo e i materiali utilizzati durante il convegno finale del 14 settembre scorso (le presentazioni dei relatori e la registrazione video dell’evento).

Il Gruppo Operativo Ethical Cheese, finanziato dal Psr 2014-2020 dell’Emilia-Romagna, vede, oltre al già citato caseificio Montanari & Gruzza spa, in qualità di capofila, anche: Fondazione CRPA Studi Ricerche ETS, Bertoni srl, Società agricola Colombare S.S., Società Agricola “Il Bosco” ss, Conforti scarl, Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA Soc. Cons. p. A. e Dinamica Soc. Cons. a rl.

Per informazioni: https://www.fondazionecrpa.it/prodotto/goi-ethical-cheese/

Sito capofila: https://www.montanari-gruzza.it/

Contatto: a.gastaldo@crpa.it.

PorCastro al 73° congresso annuale EAAP

In occasione del 73° congresso annuale EAAP – European Federation of Animal Science, tenutosi a Porto (PT) dal 5 al 9 Settembre 2022 la Dott.ssa Gaia Pesenti Rossi del gruppo di ricerca del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano ha presentato i poster dei lavori “Immunocastration in heavy pig production: growth performance and carcass characteristics” e “Effect of immunocastration on body lesions in heavy pigs: preliminary results”.

Con questi lavori sono stati presentati i risultati circa l’uso dell’immunocastrazione nel contesto dell’allevamento del suino pesante e che rientrano nel Progetto di ricerca “Porcastro – Verifiche sperimentali su sistemi alternativi alla castrazione senza anestesia e analgesia nell’allevamento suino per il miglioramento del benessere animale”. L’utilizzo di questa tecnica permetterebbe di mantenere buone performance produttive, pur presentando alcune criticità legate al benessere animale nelle fasi iniziali del trattamento.

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Castrazione dei suinetti: la situazione europea e le possibili alternative

In questo artico, pubblicato su Professione Suinicoltore, Gennaio/Febbraio 2022, si fa il punto sulla castrazione dei suinetti in Europa, come viene messa in atto in alcuni Stati e quali sono
le alternative alla castrazione chirurgica senza terapia del dolore.

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PorCastro – Newsletter n. 3 – Presentazione online risultati del progetto

Il 23 settembre 2022 a partire dalle ore 16:30 verranno presentati i risultati del progetto.

La diretta è disponibile al link: https://video.unimi.it/live/lecturec/?Lodi

La registrazione della diretta è disponibile alla pagina PorCastro – Registrazione convegno finale 23.09.2022

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Low EmiSSion farming, strategie alimentari per ridurre le emissioni degli allevamenti suinicoli

Giornata dimostrativa il 6 ottobre a Montichiari (BS)

Ormai da diversi anni le normative spingono nella direzione del controllo dell’alimentazione in allevamento al fine di conseguire la riduzione delle escrezioni di azoto e delle emissioni in atmosfera.

Nell’ambito del progetto Low EmiSSion farming, realizzato con il contributo della Regione Lombardia è stato studiato l’effetto dell’integrazione della dieta con proteasi microbiche sulla riduzione dell’impatto ambientale degli allevamenti suinicoli ottenuto attraverso una migliore digeribilità e assorbimento dell’azoto ingerito.

L’incontro sarà l’occasione per illustrare i risultati della prova di alimentazione.

Programma

10:15 Registrazione dei partecipanti

10:30 Saluti di benvenuto e presentazione dell’Azienda Agricola Barozzi

Giulia ZARRO – Promocoop
Davide BAROZZI – Azienda Agricola Barozzi

10:45 Interventi

Formulazione ed impiego di diete ad alta efficienza azotata in suinicoltura

Sujen SANTINI – Comazoo

Risultati produttivi di diete ipoproteiche integrate da enzimi per il suino all’ingrasso

Maria Teresa PACCHIOLI – CRPA SCPA

Presentazione della APP per il calcolo del bilancio dell’azoto

Andrea BERTOLINI – FCSR

12:15 Discussione con i partecipanti

La chiusura dei lavori è prevista per le 12:30 con un aperitivo di commiato

Partecipazione libera, previa registrazione entro le ore 13:00 di mercoledì 5 ottobre 2022

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PorCastro, sistemi alternativi alla castrazione senza anestesia e analgesia nell’allevamento suino

Pubblicato un articolo su Veterinary Science

Migliorare il benessere dei suini allevati mediante la verifica in campo di tecniche alternative alle attuali pratiche di castrazione è l’obiettivo del progetto PorCastro – Verifiche sperimentali su sistemi alternativi alla castrazione senza anestesia e analgesia nell’allevamento suino per il miglioramento del benessere animale, che coinvolge il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano, la Fondazione CRPA Studi Ricerche di Reggio Emilia, la Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale – Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e l’azienda agricola Allevamenti di Nerviano srl.

A conclusione delle prove sull’immunocastrazione, i risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Veterinary Sciences”. L’articolo è disponibile a questo link https://www.mdpi.com/2306-7381/9/8/410

A questa pagina tutte le informazioni sul progetto.

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