TWO IS BETTER – Vitelli pre-svezzamento con la madre e in gruppo
Newsletter 3 – Giugno 2024
Il progetto, finanziato dal Psr dell’Emilia-Romagna (operazione 16.2.01 – Focus Area 3A), vede la partecipazione della Casearia di Sant’Anna, un caseificio biologico di Anzola dell’Emilia (BO), in veste di promotore/capofila, e la Fondazione CRPA Studi Ricerche ETS, un ente di ricerca di Reggio Emilia, che entra nel progetto come consulente scientifico. Lo scopo del progetto è quello di verificare la sostenibilità tecnico-economica della stabulazione con la madre e/o in gruppo per vitelli da latte nella fase pre-svezzamento con l’obiettivo di creare una nuova filiera di qualità basata su standard elevati di benessere animale (assenza di box individuali) richiesti da consumatori e opinione pubblica.
All’interno del progetto una delle attività è stata la compilazione di un questionario in 37 allevamenti bovini da latte emiliano-romagnoli con l’obbiettivo di individuare le principali tipologie stabulative (convenzionali e innovative) per la stabulazione dei vitelli nella fase pre-svezzamento.
L’indagine si è concentrata sui seguenti aspetti:
- sistemi di stabulazione adottati (tipologie di box individuali, collettivi con altri vitelli o con madre/balia, collocamento in ricovero o all’aperto, superfici di stabulazione, tipo di pavimento, presenza ed eventuale
dimensione del paddock, superficie di riposo, accesso all’alimento e all’acqua di bevanda, con o senza allattatrice); - gestione e sanità (durata dello svezzamento, mortalità annuale dei vitelli dal 2° al 30° giorno di vita, quantità e qualità di colostro, banca dati per il colostro, numero di somministrazioni di colostro e latte, quantità di latte somministrato, piani vaccinali e interventi di decornazione);
- rilievi diretti sugli animali (% vitelli con tricofitosi, diarrea, scoli nasali e oculari).
L’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti ha permesso di mettere in relazione i sistemi di stabulazione adottati con gli aspetti gestionali e sanitari e le problematiche evidenziate dai rilievi diretti sugli animali.
Complessivamente, il numero totale dei vitelli pre-svezzamento che hanno partecipato all’indagine è pari a 1.572.
La stabulazione maggiormente utilizzata fino allo svezzamento nei 37 allevamenti (grafico 1) è quella che prevede prima fase in box individuale e successiva fase in gruppo (73% dei casi) seguita a distanza dalla stabulazione sempre in box individuale almeno fino allo svezzamento (24,3%).
Grafico 1
Solo in un allevamento i vitelli sono stabulati con una soluzione cage free: prima in un box collettivo con la madre, altre madri con i loro vitelli e altre vacche in attesa del parto e poi in gruppo con altri vitelli. La separazione del vitello dalla madre è precoce nel 92%, mentre è tardiva (non oltre le 24 ore dal parto) soltanto in 3 allevamenti.
Le dimensioni dei box individuali, ossia lunghezza e larghezza, sono importanti perché delimitano lo spazio dove vive il vitello:
- la lunghezza nella maggioranza dei casi (64%) è compresa fra 1,16 e 2 m, mentre in un discreto numero di casi (20%) è superiore a 3 m (compreso recinto, se coperto);
- la larghezza nel 63% dei casi è inferiore a 1 m.
Anche se la normativa vigente non fornisce indicazioni sulla superficie di stabulazione nei box individuali risulta interessante calcolarla, moltiplicando lunghezza per larghezza. La superficie unitaria che si ottiene è molto diversificata: risultano interessanti, in particolare, i due estremi con il 28% al di sotto di 1,5 m2 e il 23% di almeno 3 m2.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Alessandro Gastaldo della Fondazione CRPA Studi Ricerche – ETS di Reggio Emilia, responsabile scientifico del progetto (cellulare 345/9573083; posta elettronica a.gastaldo@fondazionecrpa.it).