Descrizione
Gli inquinanti organici, che derivano da processi di combustione o vengono utilizzati per produzioni di tipo industriale, nel corso del trattamento di depurazione delle acque tendono a concentrarsi nei fanghi, a causa delle loro proprietà idrofobe. Diverse classi di contaminanti organici manifestano però concentrazioni e cinetiche di degradazione molto differenti nei fanghi e nel suolo. Generalmente i composti più persistenti, che sono anche quelli con le maggiori possibilità di bioaccumulo attraverso la catena alimentare (diossine, idrocarburi policiclici aromatici, difenili policlorurati), presentano concentrazioni minori nei fanghi rispetto ad altri più facilmente degradabili (tensioattivi, nonilfenoli, ftalati). In ogni caso sono molto basse le possibilità che questi composti si trasferiscano dal suolo alle acque o ai vegetali. Per l’Italia i dati sulla presenza di questo tipo di sostanze nei fanghi di depurazione e nei suoli, allo stato attuale sono veramente scarsi. In altre Nazioni europee, invece, già da qualche anno si conducono analisi e sperimentazioni ad hoc. Per questo il CRPA ha recentemente iniziato una attività di ricerca sui contaminanti organici in fanghi di depuratori della regione Emilia-Romagna e nei terreni di una prova agronomica ove i fanghi vengono impiegati come fertilizzanti da lungo periodo (1988).