Descrizione
Per il secondo anno consecutivo i prezzi dei suini su tutte le piazze europee hanno mostrato una tendenza al ribasso che ha raggiunto proporzioni critiche all’inizio del 2004. Mentre a partire dal mese di febbraio dai principali mercati comunitari sono arrivati segnali di un’inversione, in Italia la ripresa stenta ancora ad avviarsi. Le ultime quotazioni del suino pesante mostrano infatti l’arresto della caduta ad un livello inferiore a quello dei costi sostenuti dai suinicultori nel corso del 2003. Costi che dal monitoraggio che il CRPA svolge annualmente risultano in sensibile aumento. Tra le ragioni del ciclo negativo di mercato rientra un incremento della produzione, pari al 3,4%, risultato superiore a quello del consumi (+1%), e che ha contribuito a prolungare anche per l’anno passato lo squilibrio tra domanda e offerta . La media su base annua del prezzo del suino pesante nel 2003 (1,25 €/kg) è stata uguale a quella dell’anno precedente, che già si era chiuso negativamente dal punto di vista della redditività. Al contrario i costi di produzione per gli allevamenti a ciclo chiuso hanno subito un incremento del 6%, passando da 1,28 euro del 2002 ad 1,35 euro nel 2003, pari ad un aumento di 12 euro per capo. Le cause dell’incremento sono dovute alla crescita del costo di alimentazione + 7% e all’aumento della mortalità degli animali nella fase dell’ingrasso dovuto all’andamento stagionale particolarmente caldo che si è verificato nel corso dell’estate scorsa. Il margine sui costi di allevamento si è così mantenuto positivo solo per pochi mesi dell’anno, ma complessivamente il bilancio dell’annata 2003 si è chiuso con il segno negativo.